Il Parco nazionale del Gombe Stream è un'area naturale protetta della Tanzania, istituita nel 1968
È il più piccolo parco nazionale della Tanzania: occupa una area di 52 km quadrati ed attraversata dal torrente Gombe, vicino alle rive del Lago Tanganyika. Situato originariamente in una area di foresta tropicale oggi il parco è circondato da campi di manioca, piantagioni di palma da olio e insediamenti umani
Fu istituito nel 1968, grazie all'intervento dalla primatologa Jane Goodall, per proteggere una popolazione di alcune migliaia di scimpanzé di cui oggi sopravvivono meno di un centinaio di esemplari. Tra le altre specie di primati presenti vi sono il babbuino verde il cercopiteco nasobianco il cercopiteco dal diadema , il cercopiteco verde il colobo rosso e il galagone gigante
E' più semplice avvistare gli scimpanzé durante la stagione delle piogge (Febbraio e Giugno, da Novembre a metà Dicembre); il panorama é più bello nella stagione secca (da Luglio a Ottobre, dopo metà Dicembre).
Le attività nel parco sono: Scimpanzé trekking; passeggiate in montagna, snorkelling; visita del luogo in cui Henry Stanley incontrò Livingstone (la famosa frase “Dr Livingstone I presume”) a Ujiji vicino Kigoma, visitare la fabbrica dei dhow (imbarcazioni a vela tipiche della zona).
E’ un lago che si trova a sud-est degli altipiani di Ngorongoro. Situato a circa 1000 mt di quota, costituisce una deviazione interessante nel circuito del cratere di Ngorongoro. Sarà apprezzato da chi ricerca qualcosa diverso dal solito, un paesaggio ancestrale, crudo, unico in tutto il circuito del Nord della Tanzania.
Le dimensioni del Lake Eyasi variano molto a secondo delle piogge, nella stagione secca spesso si riduce ad una pozza d'acqua arsa dal caldo sole, il che sottolinea ulteriormente un'atmosfera primordiale che caratterizza tutta questa zona. E' possibile l'avvistamento di qualche gruppo di fenicotteri e pellicani che migrano durante la stagione dell'accoppiamento.
In questa zona vive la popolazione degli Hadzabe (Bushman o Tindiga) un gruppo umano di estremo interesse, gli ultimi eredi di una civiltà che non conosce l’agricoltura, l’allevamento del bestiame, la ceramica e la metallurgia e che si ritiene viva qui da circa 10.000 anni. Questo popolo, circa 600 persone suddivise in varie tribù ci circa 30 individui ciascuna, vive nelle terre adiacenti il Lake Eyasi.
Si tratta della popolazione con tradizioni più antiche presenti in tutta l'Africa, sono gli ultimi eredi degli homo sapiens che proprio qui, lungo la Rift Valley, hanno mosso i primi passi circa 200.000 anni fa, indagini sul DNA degli Hadzabe hanno stabilito che si separano dal resto della popolazione umana circa 50.000 anni fa.
Il loro stile di vita risale all'età primitiva ed è basato sulla caccia (con archi e frecce avvelenate), la raccolta di bacche e frutti spontanei e miele.
E’ possibile organizzare con loro, al mattino presto, una battuta di caccia e sperimentare per qualche ora uno stile di vita arcaico. Nella regione vivono anche i Datoga, allevatori originari del Corno d’Africa arrivati in Tanzania seguendo le mandrie alla ricerca di pascoli. Si può visitare un villaggio e l’officina del fabbro che produce con tecniche antiche oggetti d’uso quotidiano, monili e le punte di freccia per i vicini Hadzabe, che pagano il loro lavoro barattando pelli di animali e miele selvatico.
Gli Hadzabe non praticano alcuna forma di agricoltura o allevamento e utilizzano strumenti molto simili a quelli utilizzati in epoca primitiva. Utilizzano come riparo le grotte presenti sul territorio, alcune delle quali presentano reperti fossili di questa popolazioni datati 10.000 anni.
Il loro linguaggio risulta essere basato su schiocchi, probabilmente la prima forma di linguaggio dell'uomo
Per visitare la tribù degli Hadzabe è necessaria una guida che parli la loro lingua, ed è indispensabile partite all'alba.
il Selous è l’area protetta più grande d’Africa, senza alcun insediamento umano, la Riserva del Selous è un universo selvaggio di grande bellezza e varietà e la sua superficie complessiva è di 54600 chilometri quadrati ed è suddivisa in due aree: Selous nord e Selous sud. I safari fotografici si svolgono nell'area nord , circa il 20% della riserva, mentre il rimanente 80% della riserva , Selous sud, è quasi esclusivamente riservato ai cacciatori.
L'elemento dominante nel parco è l'acqua che lo contraddistingue da tutti gli altri parchi della Tanzania ,alcuni degli animali tipici della savana per esempio elefanti, ippopotami, licaoni, coccodrilli e bufali si trovano nel Selous in concentrazioni superiori a quelle di qualsiasi altro parco africano. La riserva comprende ambienti molto diversi: foreste di miombo, radure disseminate di baobab, ebani, acacie, colline sassose dall’erba rasa, piane di terra scura inondate durante la stagione delle piogge, paludi e laghi. Il periodo migliore per visitare il parco a stagione meno piovosa tra giugno e dicembre.
Luoghi di particolare interesse all'interno della riserva sono il fiume Rufiji (che sbocca nell'Oceano Indiano di fronte all'isola di Mafia) e la gola di Stiegler, un canyon di circa cento metri di profondità e altrettanti di larghezza, attraversato da una teleferica.
Nel Selous il numero dei turisti è decisamente inferiore rispetto ai più famosi e frequentati Parchi del Nord e la maggior parte delle strutture, lodge e campi tendati, si concentra lungo il corso del fiume. Nella Riserva Selous, oltre ai fotosafari in fuoristrada, è possibile fare dei safari a piedi e safari in barche a motore lungo il corso del fiume Rufiji.